Lettori fissi

Una perfetta correlazione è il primo principio su cui si fonda lo sviluppo.
L'integrazione o anche proprio la parola "organico" vuole dire che nulla ha valore se non in quanto naturalmente
collegato al tutto e in direzione di un qualche fine vitale.


Frank Lloyd Wright

"La cultura per i poveri non può essere una povera cultura".

Claudio Abbado


domenica 30 novembre 2014

Angelo Blu






Finalmente ci siamo, il periodo natalizio è iniziato.
Oggi è la prima Domenica di Avvento.
quando parliamo di

Avvento,
 
 
intendiamo il periodo istituito dalla Santa Chiesa, che ci indica come prepararci al meglio per purificarci e celebrare in modo degno questa solennità.
 
È costituita da quattro settimane che precedono il Natale ed è tempo di astinenza e preghiera.
 
In realtà, questa festa è di origine pagana.
Il significato etimologico deriva della parola latina  Adventus cioè Venuta o Ritorno ed anche Anniversario.
Questo periodo detto anche dal greco Parousía o Parusia cioè Attesa, indicava l'arrivo e la presenza annuale della divinità nel suo tempio per far visita ai fedeli.
Poteva indicare anche l'arrivo di un Imperatore, per cui si si coniò il detto "Cristo che viene".
 
Troviamo i primi scritti su questa ricorrenza alla fine del IV secolo in Gallia ed in Spagna.
La più antica traccia è in un testo attribuito a Sant'Ilario di Poitiers, nel 367 d.C. circa, dove si parla di tre settimane precedenti all'Epifania.
Inoltre nel canone 4 del Concilio I di Zaragoza, celebrato nell'anno 380, dove si invitava i fedeli a frequentare l'assemblea sempre durante le tre settimane precedenti la festa dell'Epifania.
Le informazioni più precise le troviamo nel V secolo in Gallia, grazie a S. Perpetuo Vescovo di Tours, il quale stabilì un digiuno di 40 giorni, a partire da quello dopo la festa di San Martino (11 Novembre).
Il primo Papa che predispose messe specifiche per le Domeniche di questo tempo liturgico fu San Gregorio Magno tra il 590 ed il 604 d.C.
Nel secolo IX, la durata dell'Avvento si ridusse a quattro settimane, come si legge in una lettera del Papa San Nicola ai bulgari.
 
Una cosa che mi piace molto fare in questo splendido periodo di attesa è la

 
Corona dell'Avvento.


 
 
È un semplice cerchio di rami di pino o di abete nel cui centro vengono inserite quattro candele di colore diverso.
Quest'usanza nasce nei Paesi del Nord Europa dove è molto utilizzata.
Soprattutto la troviamo in Austria e Germania dove la corona dell'Avvento è chiamata "Adventskranz".
 
Le quattro candele, indicano le quattro Domeniche che precedono il Natale in ognuna della quale se ne accende una.
Simbolicamente nella nostra fede, rappresenta l'aumento della Luce come la crescente attesa della venuta di Gesù Cristo, chiamato anche "Luce del Mondo".
 
Inoltre ogni candela indica i quattro
 
Angeli dell'Avvento
 
 che visitano la terra, indossando abiti di colore diverso, ciascuno dei quali ha uno specifico significato.
 
Quindi visto quanto mi piacciono questi splendidi protettori, per ogni candela accesa della Corona,
posterò ogni Domenica il suo rispettivo angelo.
 
Ecco il primo,
 
L'Angelo blu.
 
 
Durante la prima settimana un grande angelo discese dal cielo per invitare gli uomini a prepararsi per il Natale.
Era vestito con un grande mantello blu, intessuto di silenzio e di pace.
Il blu del suo mantello indicava appunto il silenzio ed il raccoglimento.

 Questa è la prima Domenica di Avvento, viviamola tutti con questo spirito voluto dal nostro Angelo.

La prossima Domenica ne posterò uno nuovo con il suo rispettivo significato.
Vi saluto e vi abbraccio tutti.


Immagini da Google



martedì 25 novembre 2014

I Mercatini natalizi nel Castello di Limatola

 
 
 
Prima di iniziare a scrivere, devo assolutamente ringraziare tutti voi che, nonostante la mia assenza forzata, avete continuato a scrivermi ed a dimostrarmi il vostro calore pieno di amicizia.
Ci metterò un pò di tempo, ma ricambierò con tutto il cuore, quindi attendetemi che arrivo.



Immagine elaborata da me.

  
I giorni prenatalizi scorrono veloci ed almeno per me sono pieni di cosa da fare ed organizzare.
Come succede ogni anno, le città si riempiono di colori ed i negozi si vestono di festoni e luci di ogni genere.

Credo che tutti voi conosciate i Mercatini di Natale.
Ogni anno leggevo ed ammiravo tutto dalle splendide foto che giravano sulla rete, ma non sono mai stata realmente dentro i sopradetti.

Quest'anno grazie al suggerimento dei miei splendidi parenti, sono riuscita ad ammirarne uno.

Proprio alle porte della mia città in un paese che non conoscevo se non di nome.

 Ecco a voi
Limatola

È situata ai piedi di una collina sopra la quale sorge il Castello.


Foto dal web

Appartenente alla provincia di Benevento, dista da essa 48 Km ed è interamente circondata dalla provincia di Caserta.
Il primitivo nucleo sorse nel VII secolo a.C., con la presenza degli Oschi, dei quali vi ho già ampiamente descritto.
Nel secolo VI a.C. gli Etruschi erano già presenti a Limatola ed il territorio entrerà a far parte della famosa dodecopoli etrusca che aveva come capitale Capua.
Fu terra di transito di popoli ed eserciti, per cui assunse una posizione centrale in un sistema di fortificazioni che ebbero un alto valore strategico, specialmente dopo il 326 a.C., quando durante le Guerre Sannitiche, si avvertì l'esigenza di creare difese permanenti.

Il nome Limatola deriva dal latino Limatula, cioè
 Luogo sabbioso.

Viene nominata per la prima volta nel 842d.C., quando i Beneventani furono sconfitti dai figli del conte longobardo Landolfo di Caserta, aiutati dai salernitani.
Il castello venne edificato dai normanni sui resti di una torre longobarda.
Intorno al 1270 Carlo D'Angiò dona questa struttura di Limatola alla carissima cugina Margherita di Tucziaco.
Dal Medioevo la storia del paese si identifica in gran parte con questa fortificazione divenuta poi dimora,
ma dopo diversi passaggi di proprietà viene abbandonato.

La sua restaurazione e ristrutturazione viene inaugurata definitivamente il 10 Aprile 2010.

Molto interessanti sono le zone intorno al Borgo Medievale; la Chiesa vecchia di S.Biagio e S. Sossio, fatta costruire dai Duchi Gambacorta nel V secolo;
la Chiesa di S. Eligio a Biancano fatta costruire da alcuni cavalieri francesi nel 1388;
la Chiesa dell'Ave Grazia Plena la cui costruzione risale al 1403 con portale del 1503 e campanile in stile vanvitelliano, costruito nel 1724 ed infine
la nuova Chiesa di S. Biagio.

Ma nel castello di gran valore è la cappella palatina dedicata a S. Nicola che conserva un crocifisso d'epoca ed il portone originale.

Alcune sale sono decorate con affreschi del XVIII secolo.

Questa è interamente la storia del paese, però nell'interno del castello, splendidamente restaurato, viene organizzato il suo ormai famoso

Mercatino di Natale.

Mi sono divertita tantissimo ed è inutile descrivere a parole ciò che ho visto.

Saranno le mie foto che vi faranno rendere di quanta bellezza c'è intorno a noi, del quale spesso non ci rendiamo nemmeno conto.

Eccole!

Buon divertimento!!!




 



 

 





 

















 













 




Tra le opere qui riportate  ci sono i capolavori artistici di Riccardo Dalisi.


Nato a Potenza il 1° Maggio del 1931, è un architetto, designer e splendido artista italiano.

Sono in stile arte povera e ben si fondono con il contesto storico di questo antico castello.

Inutile dire di più, farò parlare le immagini.



 







 



 









 




Nel corso della visita, si sono susseguite suggestive rappresentazioni del passato, come questa antico combattimento tra cavalieri.













 




Nelle antiche sale troviamo affreschi ben tenuti e mirabilmente restaurati, a mio giudizio.



 





 

 




 





 



 



 








 












Siamo stati anche allietati dalla musica a dalle voci di questo strepitoso coro Gospel.
 
 





 

 




 





 


 
Come già specificato, la parte più antica del Castello è costituita dalla Cappella,
ecco il suo strepitoso Crocifisso.










 







 





 

 






 


 

 







 



 



 


 



 




Spero che non vi siate troppo stancati a guardare queste immagini.
Mi scuso per alcune che non sono molto nitide, in realtà sono state tutte scattate da me col telefonino.
 
Con questo concludo e spero di avervi fatto conoscere al meglio un'altro dei tanti posti meravigliosi e poco conosciuti che la nostra bella Italia possiede.
 
Vi abbraccio tutti ed alla prossima,
ciao.
 
 
Le immagini sono private,
 quindi non riproducibili se non dopo il mio consenso.